Comunicati Stampa 2018

La nota dell’IWFI sui primi nove mesi del 2018

CONTINUA LA FASE DI STALLO
DELL’ IMPORT  VINICOLO  USA

New York, 6 novembre, — Continua la fase di contrazione delle importazioni americane di vini da tavola (vini fermi) che, nei primi primi nove mesi dell’anno in corso, sono diminuite di oltre mezzo milione di ettolitri, secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute (www.iwfinews.com).

Oltre alle importazioni complessive USA, scese del 7,9%, hanno perso terreno ben cinque dei sette principali paesi fornitori del mercato americano: Italia -3,3%, Australia -18,5%,  Cile -12,4%,  Argentina -14,7% e Spagna -17%, paesi che complessivamente forniscono il 68,3% del totale delle importazioni vinicole americane.

Unica eccezione, in questo quadro abbastanza negativo, la Francia che continua la scalata ai vertici della classifica e che ha fatto registrare un salutare aumento in controcorrente del +9,5% seguita dal più modesto +3% della Nuova Zelanda.

Fatta eccezione per la Francia – che abbina, al consistente aumento in quantità, un ancora più rilevante aumento del +19,7% in valore – risultano di limitata rilevanza i modesti incrementi in valore, dovuti ad aumenti di prezzi o a variazioni di cambio, degli altri sopraddetti paesi fornitori: +4,1% dell’Italia +3,8% della Nuova Zelanda e +1,4% della Spagna.

In questo mercato, che sta affrontando una fase di recessione, emergono tuttavia alcuni elementi di notevole interesse come il diffuso espandersi dei vini Rosé. I quattro principali paesi esportatori verso il mercato USA (Italia, Francia, Australia e Cile) hanno fatto tutti registrare notevoli incrementi nelle esportazioni di vini Rosé, complessivamente passati da 341.230 ettolitri, per un valore di $204.725.000,  dei primi nove mesi del 2017 a 436.530 ettolitri, per un valore di $ 289.681.000, dell’anno in corso con un aumento del +30% in quantità e del +41,5 in valore. Al contempo gli stessi paesi hanno fatto registrare delle contrazioni nelle esportazioni di vini rossi complessivamente ridottisi in quantità del -5,6%.

La tabella che segue, predisposta dall’Italian Wine & Food Institute sulla base dei dati dell’US Department of Commerce, fornisce un accurato e completo quadro della situazione, per quanto specificatamente concerne le importazioni dei vini da tavola (vini fermi).

La costante complessiva contrazione delle importazioni vinicole americane, incluse quelle dall’Italia, che da diversi mesi ormai segna il passo, crea un certo allarme secondo Lucio Caputo, presidente dell”Italian Wine & Food Institute, che da tempo sottolinea i rischi e le conseguenze che potranno derivare da una tale non adeguatamente contrastata tendenza negativa.

Dopo un lungo periodo di pressoché costante crescita l’Italia è infatti entrata in una fase di rallentamento che negli ultimi mesi ha praticamente bloccato la lunga precedente fase di espansione delle esportazioni italiane (con una riduzione di ben 6.344.000 litri di vini italiani nei primi nove mesi dell’anno).

Particolarmente pericolosa, secondo Caputo, la rimonta dei vini francesi che,notevolmente distanziati negli anni passati, stanno compiendo una incredibile scalata nella classifica dei paesi fornitori del mercato USA e si apprestano a superare l’Italia ponendo fine a decenni di supremazia italiana con tutte le conseguenze sul piano dell’immagine e commerciale che ne deriveranno.

Purtroppo da parte italiana, nonostante i notevoli fondi pubblici stanziati per la promozione del vino italiano sul mercato statunitense, non si è riusciti a varare una campagna promozionale che permettesse di dare la necessaria svolta al mercato.

Esaminando in dettaglio i dati dei primi nove mesi dell’anno in corso, le importazioni statunitensi, secondo la nota dell’IWFI, sono ammontate a 6.496.970 ettolitri, per un valore di $3.308.015.000 contro i 7.054.620 ettolitri, per un valore di $3.148.554.000 dei primi nove mesi del 2017.

Sempre nei primi nove mesi dell’anno in corso, le importazioni dall’Italia sono ammontate a 1.849.780 ettolitri, per un valore di $1.037.931.000, contro i 1.913.220 ettolitri, per un valore di $996.625.000, dei primi nove mesi del 2017.  Nello stesso periodo la quota del mercato di importazione dei vini italiani è scesa al 28,4% in quantità ed al 31,3% in valore contro il 29,2% in quantità ed il 33,7% in valore dell’anno precedente.

Le importazioni dalla Francia – secondo paese fornitore del mercato statunitense in quantità e in valore – sono ammontate, sempre nello stesso periodo, a 1.037.550 ettolitri, per un valore di $981.947.000, contro i 947.500 ettolitri, per un valore di $819.836.000, dell’anno precedente.

Sempre secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, le importazioni dall’Australia – terzo paese fornitore del mercato statunitense in quantità ed in valore – sono risultate, sempre nel periodo in esame, pari a 1.025.550 ettolitri, per un valore di 216.843.000, contro i 1.258.940 ettolitri, per un valore di $258.046.000, del 2017.

La nota dell’Italian Wine & Food Institute mette poi in risalto la sempre positiva situazione delle esportazioni di spumanti italiani e del Moscato che ne costituisce la parte principale. Nei primi nove mesi dell’anno in corso tali esportazioni sono ammontate a 550.980 ettolitri, per un valore di $315.906.000, contro i 478.760 ettolitri, per un valore di  $257.676.000, del corrispondente periodo del 2017, con un incremento del +15,1% in quantità e del +22,6% in valore. Da sottolineare che nello stesso periodo del 2016 rispetto al 2015 gli incrementi erano stati rispettivamente del +22,5% e del +30,2%.

Clicca per ingrandire la tabella con i dati relativi ai primi nove mesi del 2018:


 

La nota dell’IWFI sui primi sette mesi del 2018

CONTINUA LA  CONTRAZIONE
DELL’ IMPORT VINICOLO USA

New York, 7 settembre – – Continua la fase di contrazione delle importazioni  vinicole americane che, nei primi sette mesi dell’anno in corso, hanno fatto registrare una ulteriore diminuzione del 7% in quantità, secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute (www.iwfinews.com).

Alla contrazione in quantità fa riscontro un incremento dell’8,3% in valore, in gran parte dovuto ad un diffuso aumento dei prezzi ed alle variazioni dei tassi di cambio.

La contrazione nel totale delle importazioni è conseguente ad una generalizzata riduzione dei volumi delle importazioni dai principali paesi fornitori del mercato USA con un meno 24,6% per l’Australia, meno 18,3% per l’Argentina, meno 16% per la Germania, meno 8,2% per il Cile, meno 5,6% per la Spagna e meno 0,5% per l’Italia. Contrazioni alle quali fanno riscontro il più 13% della Francia seguita da un più 8% della Nuova Zelanda e da un più 6,7% del Portogallo.

Questi nove paesi forniscono complessivamente il 92,5% delle importazioni statunitensi in quantità ed il 96,5% di quelle in valore monopolizzando, di fatto, il mercato d’importazione.

L’Italia mantiene la prima posizione fra i paesi fornitori del mercato statunitense tallonata, tuttavia, sempre più da vicino, dalla Francia che continua a far registrare ragguardevoli incrementi sia in quantità che in valore.

La situazione del mercato americano risulta preoccupante per il presidente dell’IWFI, Lucio Caputo, che teme un progressivo generalizzato calo della domanda dei vini importati, in passato trainata dalla notevole domanda di vini italiani. La cosa risulta ancor più preoccupante perché alla stasi dei vini italiani si contrappone il costante, consistente incremento dei vini francesi che stanno occupando la fascia più alta del mercato d’importazione proprio a scapito dell’Italia.

Nel periodo in esame, secondo la nota dell’IWFI, l’Italia è passata da 1.497.710 ettolitri dei primi sette mesi del 2017, per un valore di $779.091.000, a 1.489.570 ettolitri, per un valore di $837.533.000, dei primi sette mesi dell’anno in corso con una riduzione del 0,5% in quantità e un incremento del 7,5% in valore. La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 28,6% in quantità e al 31,5% in valore.

In dettaglio, le importazioni statunitensi, nei primi sette mesi dell’anno in corso, sono ammontate a 5.197.840 ettolitri, per un valore di $2.654.530.000, contro i 5.590.450 ettolitri, per un valore di $2.450.465.000 del corrispondente periodo dell’anno precedente con una riduzione del 7% in quantità e un incremento dell’8,3% in valore.

Le importazioni dalla Francia sono passate da 758.130 ettolitri, per un valore di $644.263.000, dei primi sette mesi del 2017, a 856.530 ettolitri, per un valore di $804.360.000, dei primi sette mesi del 2017 con un incremento del 13% in quantità e del 24,8% in valore.

L’unita tabella, predisposta dall’Italian Wine & Food Institute, sulla base dei dati ufficiali dell’U.S. Department of Commerce, fornisce un quadro estremamente preciso ed accurato delle importazioni americane di vini da tavola e indica il totale delle importazioni suddiviso per paese, per vini imbottigliati e per tipologie di vino (Rossi, Bianchi, Rosé). Nella tabella sono anche fornite le variazioni percentuali per ciascuna voce per permettere una più accurata valutazione dell’andamento del mercato.

Dall’esame di tale tabella emerge che i vini rossi sono preponderanti nelle importazioni da Argentina,  Australia, Cile, Francia, Portogallo e Spagna mentre i vini bianchi sono preponderanti nelle importazioni da Germania, Italia e Nuova Zelanda. Interessante anche la situazione dei vini rosé che nel caso della Francia sono in notevole espansione superando addirittura i vini bianchi.

Alle esportazioni italiane di vini da tavola (fermi) vanno aggiunte, anche se hanno tipologie diverse e seguono differenti trends di mercato, quelle degli spumanti passate da 362.640 ettolitri, per un valore di $189.507.000, dei primi sette mesi del 2017, a 425.130 ettolitri, per un valore di $240.337.000, dei primi sette mesi dell’anno in corso con aumento del 17,2% in quantità e del 26,8% in valore.

Nonché quelle dei Vermouth con 35.250 ettolitri, per un valore di $25.578.000, e quelle dei vini fortificati (+14% di alcool) con 47.450 ettolitri, per un valore di $78.427.000.

Segue tabella con i dati relativi ai primi sette mesi del 2018

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE

IMPORTAZIONI GENNAIO-LUGLIO 2018IMPORTAZIONI GENNAIO-LUGLIO 2018 2


La nota dell’IWFI sul primo semestre dell’anno

SI  CONTRAE  NEL  2018
L’IMPORT VINICOLO USA

New York, 6 Agosto – – Si sono ulteriormente contratte le importazioni  vinicole americane che, nel primo semestre dell’anno in corso, hanno fatto registrare una diminuzione del 9,1% (nel primo semestre del 2017 si era avuto invece un incremento del 10,9% rispetto al 2016), secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute (www.iwfinews.com).

Alla contrazione in quantità fa riscontro un incremento del 7,5% in valore, essenzialmente dovuto ad un diffuso aumento dei prezzi ed alle variazioni dei tassi di cambio del Dollaro (nei primi cinque mesi dell’anno si era avuto un aumento del 10,9%).

La contrazione è un campanello dall’allarme da non sottovalutare per  il presidente dell’IWFI Lucio Caputo, viste anche le conseguenti contrazioni nelle esportazioni di tutti i principali paesi esportatori verso il mercato statunitense, fatta eccezione per la Francia che continua invece a far registrare considerevoli incrementi. Ovviamente si è difronte ad un generale calo della domanda  di vini importati, in passato trainata dalla notevole domanda di vini italiani.

Nel periodo in esame, l’Italia, che continua a mantenere la sua leadership, anche se con margini ridotti, ha registrato una ulteriore riduzione del 2,2% in quantità e un incremento del 6,4% in valore (nei primi cinque mesi dell’anno si era avuto un aumento del 0,6% in quantità e dell’11,3% in valore).

Sempre secondo la nota dell’IWFI, l’Italia è passata da 1.292.540 ettolitri del primo semestre del 2017, per un valore di $673.659.000, a 1.264.590 ettolitri, per un valore di $716.895.000, del primo semestre dell’anno in corso.

La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 28,2% in quantità e al 31,4% in valore. Il prezzo medio al litro è risultato pari a $5,66 contro i $9,41 dei vini francesi.

Va sottolineato che la riduzione in quantità, pari al 2,2%, può sembrare minima se ci si limita a guardare la percentuale che tuttavia ha provocato una riduzione di ben 3.726.000 bottiglie di vini italiani esportati negli USA nei primi sei mesi dell’anno in corso.

In dettaglio, le importazioni statunitensi, nel primo semestre dell’anno in corso, sono ammontate a 4.483.970 ettolitri, per un valore di $2.280.789.000, contro i 4.933.850 ettolitri, per un valore di $2.121.740.000 del corrispondente semestre dell’anno precedente.

Le importazioni dalla Francia, che punta sull’immagine dei suoi vini di qualità, salita al secondo posto fra i paesi fornitori del mercato USA, sono passate da 648.130 ettolitri, per un valore di $551.644.000, del primo semestre del 2017, a 728.030 ettolitri, per un valore di $685.352.000, del primo semestre dell’anno in corso con un incremento del 12,3% in quantità e del 24,2% in valore.

Le importazioni dall’Australia, scesa al terzo posto fra i paesi fornitori del mercato USA, sono risultate pari a 673.980 ettolitri, per un valore di $145.145.000, contro i 982.230 ettolitri, per un valore di $181.887.000, del corrispondente periodo dell’anno scorso, con una contrazione del  31,4% in quantità e del 20,2 in valore (contro un aumento del 45,5% in quantità e del 3,9% in valore del primo semestre dello scorso anno).

Le importazioni dal Cile, passato al quarto posto fra i paesi fornitori del mercato USA, sono passate dai 690.670 ettolitri, per un valore di $133.123.000 del primo semestre del 2017, a  648,650 ettolitri, per un valore di $124.295.000, del primo semestre dell’anno in corso, con una diminuzione del 6,1% in quantità e del 6,6% in valore.

Sempre positivo, secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, l’andamento delle esportazioni italiane di spumanti che, trainate dal Moscato, hanno fatto registrare, nel primo semestre dell’anno, un aumento del 16,2% in quantità e del 28% in valore, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, raggiungendo una quota di mercato del 62,4% in quantità e del 41% in valore.

Complessivamente, le esportazioni di spumanti italiani verso il mercato statunitense sono passate da 321.370 ettolitri, per un valore di $164.429.000, del primo semestre del 2017, a 373.280 ettolitri, per un valore di $210.564.000, del primo semestre dell’anno in corso.

In flessione del 9,4% invece le esportazioni italiane di Vermouth con 30.280 ettolitri, per un valore di $21.765.000, esportati nel corso del primo semestre dell’anno in corso. In aumento infine i vini fortificati (+14% di alcool) con un +25,2% e 40.540 ettolitri per un valore di $66.969.000.


La nota dell’Italian Wine & Food Institute

FRENANO NEGLI USA
LE IMPORTAZIONI VINICOLE

I dati dei primi cinque mesi del 2018 – Continua il successo degli spumanti italiani 

New York, 10 luglio – – Si contraggono, dopo un costante periodo di espansione, le importazioni  vinicole americane che, nei primi cinque mesi dell’anno, hanno fatto registrare una diminuzione del 6,8%, secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute.

Alla contrazione in quantità fa riscontro un incremento del 9,7% in valore che, secondo il presidente dell’IWFI Lucio Caputo, è tuttavia essenzialmente dovuto ad un diffuso aumento dei prezzi e, per quanto concerne l’Europa, anche dal meno favorevole tasso di cambio Dollaro – Euro.

I primi cinque mesi dell’anno sono stati caratterizzati, sempre secondo Caputo, da una notevole contrazione delle importazioni dall’Australia e dall’Argentina (rispettivamente -31,6 % in quantità e -18,2% in valore e -23,2 % in quantità e -8% in valore) essenzialmente dovuta alla drastica riduzione delle loro esportazioni di vini sfusi (complessivamente -300 mila ettolitri) e dalla costante affermazione dei vini francesi.

La Francia continua infatti ad espandere, a ritmi sostenuti, la propria presenza sul mercato statunitense facendo registrare un aumento del 14,9% in quantità e del 24,6% in valore, minacciando la posizione di leadership dell’Italia.

Secondo la nota dell’IWFI, le importazioni statunitensi, nei primi cinque mesi dell’anno in corso, sono ammontate a 3.888.970 ettolitri, per un valore di $1.924.908, contro i 4.172.250 ettolitri per un valore di $1.754.580.000, del corrispondente periodo dell’anno precedente.

Le esportazioni dall’Italia sono passate da 1.058.000 ettolitri, per un valore di $546.672.000, dei primi cinque mesi del 2017 a 1.064.330 ettolitri, per un valore di $608.719.000, dei primi cinque mesi dell’anno in corso con un aumento del 0,6% in quantità e dell’11,3% in valore.

Le importazioni dall’Australia, secondo paese fornitore del mercato USA, sono risultate pari a 612.920 ettolitri, per un valore di $129.206.000, contro gli 896.570 ettolitri, per un valore di $158.129.000, del corrispondente periodo del 2017.

Le importazioni dalla Francia, divenuto il terzo paese fornitore in quantità a ridosso dell’Australia e secondo in valore, sono passate da 533.150 ettolitri, per un valore di $452.675.000, dei primi cinque mesi del 2017 a 612.610 ettolitri, per un valore di $ 564.350.000, dei primi cinque mesi dell’anno in corso.

Le importazioni dal Cile sono passate dai 602.470 ettolitri, per un valore di $113.921.000, dei primi cinque mesi del 2017, ai 602.390 ettolitri, per un valore di $110.576.000, dei primi cinque mesi del 2018, con una riduzione in valore del 2,9%.

Le importazioni dalla Nuova Zelanda sono passate dai 312.570 ettolitri, per un valore di $172.328.000 dei primi cinque mesi del 2017, a 337.820 ettolitri, per un valore di $197.263.000, dei primi cinque mesi dell’anno in corso con un aumento dell’8,1% in quantità e del 14,4% in valore.

Sempre positivo, secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, l’andamento delle esportazioni italiane di spumanti che, nei primi cinque mesi dell’anno, sono ammontate a 313.730 ettolitri, per un valore di $177.903.000 contro i 262.630 ettolitri, per un valore di $133.363.000, dei primi cinque mesi del 2017, con un aumento del 19,5% in quantità e del 33,3% in valore.

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE


La nota dell’Italian Wine & Food Institute sul mercato USA

L’EXPORT DEL VINO ITALIANO STABILE
NEL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO 

New York, 8 maggio. – –  Mantiene complessivamente le sue posizioni l’export vinicolo italiano verso gli USA che, secondo quanto reso oggi noto dall’Italian Wine & Food Institute, nel primo trimestre dell’anno, ha fatto registrare una diminuzione del 1% in quantità e un incremento del 11,3% in valore, contro un incremento del 1,3% in quantità e del 1,5% in valore del corrispondente periodo del 2017.

L’andamento delle esportazioni italiane è in linea, secondo il presidente dell’Italian Wine & Food Institute, Lucio Caputo, con quello complessivo del mercato di importazione americano che nei primi tre mesi dell’anno ha fatto registrare una diminuzione del 4,4% in quantità ed un incremento del 11,1% in valore contro un incremento del 10% in quantità e del 7,3% in valore del corrispondente periodo dello scorso anno.

Complessivamente, l’Italia è passata dai 600.920 ettolitri, per un valore di $ 306.309.000, del primo trimestre del 2017, ai 594.850 ettolitri, per un valore di $ 341.227.000, del primo trimestre dell’anno in corso.

La quota di mercato dei vini importati dall’Italia è risultata pari al 24,9% in quantità e al 30,5% in valore (contro il 24,1% in quantità e il 30,4% in valore del corrispondente periodo del 2017) mentre si è mantenuto stabile il prezzo medio dei vini italiani imbottigliati pari a $ 5,90 al litro contro i $ 3,11 dell’Australia e i $ 9,43 della Francia.

Le importazioni complessive statunitensi, sono ammontate a 2.384.100 ettolitri, per un valore di $1.118.764.000, contro i 2.493.190 ettolitri, per un valore di $1.006.745.000, del corrispondente trimestre del 2017.

Sostanziali diminuzioni si sono invece verificate nelle importazioni dall’Australia e dall’Argentina che hanno subito pesanti contrazioni nelle loro esportazioni di vini non imbottigliati (rispettivamente -35,4% e -80,4%).

La classifica dei principali fornitori del mercato americano vede in testa, nel periodo in esame, l’Italia seguita da Australia, Cile, Francia e Nuova Zelanda in quantità e da Francia, N. Zelanda, Australia e Cile in valore.

Le importazioni dall’Australia sono risultate pari a 442.720 ettolitri per un valore di $ 85.796.000 contro i 569.820 ettolitri, per un valore di $ 97.019.000, del corrispondente periodo dell’anno scorso con un riduzione del 22,3% in quantità e del 11,5% in valore.

Le importazioni dal Cile sono passate da 405.340 ettolitri, per un valore di $ 74.693.000, del primo trimestre del 2017 a  405.500 ettolitri, per un valore di $ 71.519.000, del trimestre in corso, con una riduzione in valore del 4,2%.

Le importazioni dalla Francia, sempre secondo la nota dell’IWFI, sono passate 291.600 ettolitri, per un valore di $ 243.709.000, del primo trimestre del 2017 a 333.810 ettolitri, per un valore di $ 308.450.000, del primo trimestre dell’anno in corso con un aumento del 14,5% in quantità e del 26,5% in valore.

Le importazioni dalla Nuova Zelanda sono passate da 186.180 ettolitri, per un valore di $ 99.561.000, del primo trimestre del 2017, a 233.810 ettolitri, per un valore di $131.142.000 del primo trimestre dell’anno in corso con un aumento del 25,6% in quantità e del 31,7% in valore.

Le importazioni dall’Argentina sono passate da 180.350 ettolitri, per un valore di $66.533.000 del primo trimestre del 2017, a 121.670 ettolitri, per un valore di $58.656.000 del primo trimestre dell’anno in corso con un decremento del 32,5% in quantità e del 11,8% in valore.

Positivo infine, sempre secondo la nota dell’Italian Wine & Food Institute, l’andamento delle esportazioni degli spumanti italiani che sono passate da 145.810 ettolitri, per un valore di $74.569.000, del primo trimestre del 2017, a 167.150 ettolitri, per un valore di $ 95.846.000, del primo trimestre dell’anno in corso, con un aumento del 14,6% in quantità e del 28,5% in valore. La quota di mercato degli spumanti importati dall’Italia è risultata pari al 61,7% in quantità e al 42,6% in valore.

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE

PR - 1 trimestre 2018 tabella

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fireworks

Assegnati i “Wine Leader Awards” per il 2018

GRANDISSIMO SUCCESSO
PER LA 33ma EDIZIONE DEL GALA ITALIA

New York  27 marzo – Con un grandissimo successo si è tenuta lunedì 26 marzo, sotto l’alto patronato dell’Ambasciatore Italiano a Washington, Armando Varricchio, la 33ma edizione del GALA ITALIA.

La grande manifestazione italiana si è svolta nella elegante Grand Ballroom dell’Essex House di Manhattan gremita di giornalisti e VIP che hanno potuto degustare i grandi vini italiani che lo scorso novembre, durante la presidenza italiana, sono stati presentati al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

L’eccezionale ed unica selezione dei grandi vini, in rappresentanza delle principali zone produttive, è stata offerta alla degustazione dei più noti Wine Editors americani dai titolari, delle case vinicole: Antinori, Bertani, Castello di Querceto, Col d’Orcia, Fontanafredda, Lungarotti, Planeta, Rocca delle Macie, Sella & Mosca e Travaglini. 

Prima, nel corso del Wine Tasting che ha avuto luogo nel “Petit Salon” i giornalisti hanno potuto degustare un’ampia selezione di vini che includeva: Antinori, Villa Antinori Chianti Classico Riserva 2013 – Bertani, Pinot Grigio 2016 – Castello di Querceto, IGT Il Sole di Alessandro 2009 – Fontanafredda, Gavi di Gavi 2016 – Lungarotti, Montefalco Sagrantino DOCG 2010 – Planeta, La Segreta Il Bianco 2016 – Rocca delle Macie, Moonlite 2016 – Sella & Mosca, La Cala Vermentino DOC 2016 e Villa Marcello, Prosecco 2015.

Successivamente, nella Cena di Gala tenutasi nella Grand Ballroom i giornalisti hanno potuto degustare, accoppiati a portate di alta gastronomia appositamente predisposte dallo Executive Chef Andrew Burriesci per mettere in risalto le caratteristiche organolettiche dei vini, il Marchesi Antinori, Tenuta Guado al Tasso Vermentino 2016; il Planeta, Santa Cecilia, Noto DOC 2010; il Col d’Orcia, Brunello di Montalcino DOCG 2013; il Travaglini, Gattinara Riserva DOCG 2011; il Lungarotti, Torgiano Rosso Vigna Monticchio, Rubesco Riserva  DOCG 2009; il Sella e Mosca, Marchese di Villamarina DOC 2010 e  il Castello di Querceto,  IGT la Corte 2007.

Ospite d’onore del GALA ITALIA, che per 33 anni ha celebrato e promosso i vini ed il cibo italiano di alta qualità, l’Ambasciatore Sebastiano Cardi, Rappresentate Permanente presso le Nazioni Unite, che è stato artefice, insieme al Presidente dell’Italian Wine & Food Institute, Lucio Caputo, della prestigiosa presentazione all’ONU.

Nel corso del Gala le case partecipanti sono state premiate con i “Wine Leader Awards” per il contributo dato all’immagine ed al prestigio del grande vino italiano nel mondo e per aver preso parte alla storica presentazione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I prestigiosi ed ambiti premi dell’Italian Wine & Food Institute sono stati consegnati dall’Ambasciatore Sebastiano Cardi.

Durante la cerimonia di consegna dei premi l’Amb. Cardi ha ricevuto anche le congratulazioni da parte di tutti i premiati. In particolare Alessia Antinori, Cinzia Travaglini e Alessandro Francois (Castello di Querceto) hanno tenuto ha sottolineare l’importanza di realizzare iniziative che contribuiscano a migliorare e a mantenere alto il prestigio dei vini italiani come quella realizzata presso l’ONU.

L’Amb. Cardi è stato a sua volta premiato dal presidente  dell’Istituto con l’Italian Wine & Food Institute Special Award of Merit in segno di riconoscimento ed apprezzamento per il suo costante e considerevole contributo dato al vino italiano e per la presentazione, senza precedenti, della selezione dei grandi vini italiani, ai membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Successivamente il presidente dell’Istituto ha consegnato l’Italian Wine & Food  Institute Special Award all’Italian Trade Commissioner, Maurizio Forte. Il premio, ha sottolineato Caputo, costituisce un incoraggiamento per la prossima campagna promozionale in favore dei vini italiani che sarà condotta negli Stati Uniti nel periodo 2018 – 2020 con l’obiettivo di ulteriormente migliorare la conoscenza dei vini italiani da parte dei consumatori americani.

Da parte sua Forte si è detto lieto di aver fatto parte della 33ma edizione del GALA ITALIA che celebra il vino ed il cibo italiani. E’ stato un grande onore ricevere  un premio che vediamo come un incoraggiamento a continuare i nostri sforzi. L’evento è stato la cornice più adatta per il lancio dell’ Italian Wine Project USA e la correlata campagna promozionale – che sarà annunziata anche a Roma – che ha lo scopo di elevare l’immagine del vino italiano  negli Stati Uniti a sostegno della vibrante cultura italiana e dei suoi vini.

Forte ha quindi brevemente illustrato le caratteristiche ed i punti salienti di tale campagna, sponsorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico, concludendo la presentazione con la proiezione di un filmato sull’Italia e sui vini italiani.

Il GALA ITALIA, come avviene ininterrottamente da oltre trenta anni, ha rinnovato il suo incontro con la più qualificata stampa settoriale americana in un evento di grandissimo rilievo, meticolosamente organizzato, nel corso del quale è stata presentata una eccezionale selezione di grandi vini italiani di speciali annate dando un notevole contributo al successo, al prestigio ed all’immagine del vino italiano di qualità ed al Made in Italy nel suo complesso in quello che costituisce il più importante appuntamento con il grande vino  italiano in terra d’America.

Presenti con i loro Food & Wine Editors tutte le più importanti e qualificate testate del settore dal Wine Spectator al Wine Enthusiast, da Bon Appetit al Wine & Spirits Magazine, da Forbes a Newsweek, da Hearst Magazines a Food & Vine Country, da Dessert Magazine a  Beverage Media, dal New York Times a Town & Country, fino al famoso quotidiano inglese The Guardian nonché varie agenzie di informazione, stazioni televisive, e i corrispondenti dei principali quotidiani italiani.

Personalmente presenti fra gli altri i giornalisti: Allison Napjus di Wine Spectator, Janet Forman e Alexander Peartree di Wine Enthusiast, Pamela Thomas di TTC, Stephanie Johnson e Glenn Mott di Wine & Spirits, David Ransom di The Tasting Panel Magazine, Jason Blitz e Marlena Hoffman di Beverage Media Group, Joe Brescia di New York Times, David Sands di Washington Times, Amanda Holpuch e Mark Oliver e Dominic Rushe di The Guardian, Jay Cheshes di Wall Street Journal, Chiara Vassari di Bloomberg, Michael Nassar di NY Daily News, Bill Marsano di Poured With Pleasure, Tom Farley di New York Insider, Callie Eidler e Daria Saenko di M. Shanken Communications, Don Pessin di Reuters, Michael Apstein e Joel Mack di Wine Media Guild, Catherine Todd di Food & Wine Magazine, Silvia Berzoni di CNBC, Michelle Kwan di Gayot, Ronald Kapon di Cheese Connoisseur Magazine, Vito Racanelli di Barron’s, James Andrew e Melissa Kalloo di Style Music TV, Tor Sporrè e Tom Delmoor di Food & Vine Country, Lisa Gaglia di Manifest, Evan Greenberg e Karen Stone di Allscope, Joseph Broski della American Wine Society, Michael-Ann Rowe di Off The Beaten Palate, Kristin Hess di The Artful Gourmet, John Mahoney di NJ Wine Radio, Diana Andres di Fine Cooking, Aaron e Doug Paulding di WAG Magazine, Lena Saltos e Adam Teeter di VinePair, Barbara e Manos Angelakis di Luxury Web Magazine, Deborah Yun e Gloria Zhang di Epoch Taste, Jackie e Ray Foley di Bartender Magazine, Sheri di Borchgrave di Cottages and Gardens, Ronne Day di Fine Cooking, Tracy Ellen Kamens di It’s a Winederful Life, John Bonnè di Punch e Gary Pavlis di WineDocs.

Fra i giornalisti italiani: Andrea Fiano di Milano Finanza, Ugo Caltagirone e Valeria Robecco di ANSA, Francesco Semprini di La Stampa, Letizia Airos di i-Italy, Donatella Mulvoni di La Repubblica,, Stefano Vaccara di La Voce di New York, Marco Valsania e Stefania Spatti di Il Sole 24 Ore, Dario LaRuffa del  RAI TV, Francesca Leoni di Radio RAI, Giovanni Pellerito di GP Communications, Gianna Pontecorboli di Corriere Ticino, Antonella Ciancio di Ciancio, Leopoldo Rosati di Luxury, Flavio Pompetti di Il Messagero – Il Mattino e Alessandra Moia di America Oggi.

Fra le personalità presenti anche Dolores Alfieri in rappresentanza del Governatore Andrew Cuomo, vari diplomatici e rappresentanti italiani. Il Sindaco Bill Di Blasio, che per precedenti impegni non ha potuto partecipare, ha inviata una calorosa lettera di congratulazioni pubblicata nel programma del Gala nel quale, fra l’altro, scrive: “Applaudo all’Istituto che dal 1983 è guidato dalla missione di educare i consumatori americani alla vasta gamma di vini e prodotti alimentari di altissima qualità del “Made in Italy”.

Fra le personalità, italiane ed americane, premiate nelle più recenti edizioni del GALA ITALIA: Piero Antinori, Jacopo Biondi Santi, Pio Boffa (Pio Cesare), Matteo Lunelli (Ferrari), Chiara Lungarotti, Lucio Tasca, Sirio Maccioni, Gualtiero Marchesi, Giovanni Rana, Fabio Granato, Vittorio Assaf, Piero Selvaggio, Adam Strum, editore e direttore del Wine Enthusiast; John Mariani, giornalista ed autore di libri di grande successo, (fra i quali “How Italian Food Conquered the World”); Florence Fabricant, giornalista del New York Times nonché icona del giornalismo americano, Joshua Greene, Editore del Wine & Spirits Magazine, Mary Ewing-Mulligan MW, direttrice dell’International Wine Center, Kevin Zraly, Autore e Wine Educator alla Windows on the World Wine School e Marc D. Taub, Presidente e Amministratore Delegato della Palm Bay International.

Per il GALA ITALIA è stato predisposto un elegante catalogo a colori, nel quale è stato dato ampio spazio e rilievo a tutti i vini ed alle aziende partecipanti. Il catalogo, in oltre 2.000 copie, è stato distribuito a tutti i presenti e successivamente inviato ai principali operatori del settore.

Il GALA ITALIA è stato organizzato dall’Italian Wine & Food Institute con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con l’ICE-Italian Trade Commission.

Per maggiori informazioni visitare il sito: www.iwfinews.com o contattare l’IWFI Tel.: 212-867-4111 – Email: iwfi@aol.com

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE

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Una ampia selezione di foto è disponibile sul sito dell’Istituto (https://iwfinews.com/photo-gallery/) e, su richiesta, possono essere inviata anche in alta risoluzione.

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Il consuntivo 2017 dell’Italian Wine & Food Institute

FERMI IN USA
I VINI ITALIANI

New York, 8 febbraio 2018 — I dati appena rilasciati dall’Italian Wine & Food Institute confermano che il 2017 si è concluso, come ampiamente anticipato, senza particolari variazioni rispetto all’anno precedente.

Secondo Lucio Caputo, presidente dell’Istituto, le esportazioni vinicole italiane verso gli USA nel 2017 hanno fatto registrare soltanto un nominale incremento dello 0,9% in quantità e dell’1,4% in valore, dovuto essenzialmente alla variazione del tasso di cambio Dollaro-Euro, restando sostanzialmente fermi sui valori raggiunti nel 2016.

Nel rendere noti i dati, Caputo ha sottolineato come, al blocco dell’espansione delle esportazioni italiane ha fatto riscontro un considerevole aumento delle esportazioni  dei vini francesi che hanno fatto registrare un ben più consistente e considerevole incremento del 15,7% in quantità e del 16,9% in valore. La Francia si è saldamente installata al secondo posto in valore, fra i paesi esportatori verso il mercato USA, tallonando sempre più da vicino l’Italia, nonostante esporti in quantità meno della meta dell’Italia.

Alla situazione di stallo delle esportazioni italiane ha fatto riscontro anche il notevole incremento delle esportazioni dall’Australia, secondo paese fornitore del mercato USA, che ha visto le proprie esportazioni aumentare in quantità di ben il 23,9% (anche se circa il 50% delle esportazioni australiane sono di vino sfuso) ed il buon andamento del totale delle importazioni vinicole americane salite del 7% in quantità e del 5,8% in valore.

Complessivamente, nel 2017, le importazioni statunitensi sono ammontate, secondo  quanto reso noto dall’Italian Wine & Food Institute, a 9.423.690 ettolitri, per un valore di $4.215.662.000, contro gli 8.809.660 ettolitri, per un valore di $3.984.224.000, del 2016.

Le esportazioni italiane, che rimane anche nel 2017 il primo paese fornitore del mercato statunitense, sono ammontate a 2.547.270 ettolitri, per un valore $1.351.114.000, contro i 2.525.110 ettolitri, per un valore di $1.332.350.000, del 2016 con un aumento dello 0,9% in quantità  e dell’ 1,4% in valore. L’Italia detiene il 27% del mercato di importazione in quantità ed il 32% in valore.

L’Australia, secondo paese fornitore del mercato USA in quantità e quarto in valore, ha esportato 1.774.150 ettolitri, per un valore di $358.868.000, contro i 1.432.180 ettolitri, per un valore di $349.058.000, del 2016.

Il Cile, terzo paese fornitore del mercato USA in quantità e quinto in valore, ha esportato 1.399.410 ettolitri, per per un valore di $ 270.102.000, contro 1.532.800, ettolitri, per un valore di $ 272.700.000, del 2016.

La Francia, quarto paese fornitore del mercato USA in quantità e secondo in valore, ha esportato 1.204.140 ettolitri, per un valore di $1.070.202.000, contro 1.041.100 ettolitri, per un valore di $915.595.000, del 2016.

Da notare poi, sempre secondo la nota dall’Italian Wine & Food Institute, che fra i sei principali paesi fornitori del mercato vinicolo americano ben quattro (nell’ordine: Australia, Cile, N. Zelanda e Argentina) sono del nuovo mondo e solo due (Italia e Francia) del vecchio.

Da sottolineare anche che il 73,5% del totale delle esportazioni vinicole in quantità è fornito da quattro paesi (nell’ordine: Italia, Australia, Cile e Francia, paesi che superano tutti il milione di ettolitri) ed il 72,3% del totale delle esportazioni vinicole in valore da altri quattro paesi (nell’ordine: Italia, Francia, N.Zelanda e Australia). Tali percentuali salgono rispettivamente all’86,9% ed all’88,3% se si aggiungono la Nuova Zelanda e l’Argentina. Sei paesi monopolizzano quindi il mercato vinicolo statunitense, lasciando poco spazio a tutti gli altri paesi produttori di vino.

Da sottolineare infine, sempre secondo la nota dall’Italian Wine & Food Institute, il continuo incremento, anche se a tassi molto più contenuti di quelli degli anni passati, delle esportazioni di spumanti italiani che nel 2017 sono ammontate a 695.040 ettolitri, per un valore di $381.595.000, contro i 622.540 ettolitri, per un valore di $347.997.000, del 2016 con un incremento dell’11,6% in quantità e del 9,6% in valore, contro il 30,8% in quantità ed il 36,4% in valore fatti registrare nel 2016. Da notare che l’Italia esporta poco più del doppio della Francia in quantità ma poco meno della metà in valore.

Nella tabelle che seguono i dati relativi ai principali paesi fornitori di vini da tavola e di spumanti del mercato statunitense.

CON PREGHIERA DI CORTESE PUBBLICAZIONE

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